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La più celebre storia d'amore che sia mai stata raccontata nasce nel terzo decennio del Cinquecento dalla penna del vicentino Luigi Da Porto. Disegnata sul canovaccio del mito di Piramo e Tisbe, la vicenda di Giulietta e Romeo accoglie, come un mosaico, tessere provenienti dalla cultura orientale, classica e romanza. Attraverso questi tasselli - temi, motivi narrativi e personaggi -, il libro indaga le fonti e gli antecedenti della "Hystoria novellamente ritrovata di due nobili amanti" daportiana e della sua riscrittura da parte di Matteo Bandello, giungendo a delineare una morfologia della novella d'amore a infelice fine. Da Boccaccio a Bandello, passando da Sermini, Sercambi, Masuccio Salernitano, Sabadino degli Arienti, Da Porto e alcuni anonimi, la diversa combinazione dei tasselli crea mosaici sempre nuovi, caratterizzati da effetti cromatici e illustrativi del tutto differenti, fra i quali però è possibile scorgere una rete di continuità narrativa. Dai contorni del disegno del mito di Piramo e Tisbe, grazie a Boccaccio e ai suoi epigoni, nasce un altro amore destinato a farsi mito: quello di Giulietta e del suo Romeo.